In un mondo sempre più fagocitato dalla frenesia, dai rapporti veloci e superficiali, dalla spersonalizzazione totale nasce dentro di noi un richiamo che non aspetta altro di essere ascoltato e divulgato.L’Essere Umano, ora più che mai, ha bisogno di un equilibrio basato sull’Amore, sulla Fiducia, sulla Libertà.Equilibrio tuttavia che viene tristemente ignorato dal quasi intero sistema moderno, che sfruttando l’avidità, l’egoismo, il potere, i soldi e chi più ne ha più ne metta, ha trovato un modo per intrappolare l’intera Umanità.Ma da almeno mezzo secolo un’antica sinfonia ha cominciato a riecheggiare: è il momento di Ricordare.

martedì 26 ottobre 2010

Perla di fata

Ultimamente la mia vita è piena di un sacco di cose: di emozioni contrastanti, fili attorciglianti, che si stringono al collo, problemi ed incomprensioni con gli amici, felicità improvvise, tenerezza e calma interiore…
Un po’ di confusione insomma.
Forse è per questo che qui sotto ora pubblicherò un piccolo racconto, scritto circa un anno fa.
Semplicità e bellezza…

Perla di fata


Mille occhi mi osservano.
Fa freddo e per di più questo vento gelido somigliante al sospiro di un demone, spinge quest’aria ghiacciata dentro le ossa, fino a farle congelare.
Rischiarato solamente dalla luce tremolante di Keitha, la mia dolce fata, continuo la fuga.
Dietro ho sangue, odio e rancore; davanti, speranza e libertà.
Alternative?
Il mio piccolo villaggio è stato travolto da quell’orda terrificante di guerrieri, decisi a sterminare tutta la mia razza; la mia famiglia trucidata; la mia casa rasa al suolo dalle voraci fiamme infernali scatenate dal caos impaurito della gente; l’orto regalatomi da mio padre, calpestato.
Tutta l’intera vita che mi ero costruito con tanto sudore e fatica... tutte le amicizie conquistate in questi anni... tutto il lavoro e lo sforzo per mantenere la mia famiglia... tutto, tutto questo, cancellato.
È tutto stato inutile.
Bianco o nero, non c’è differenza... ormai ho perso tutto.
Sento singhiozzare Keitha.
Mi fa così male...
La leggenda vuole che per ogni lacrima versata da una fata, nell’esatto punto dove essa cade, un piccolo fiore azzurro dai petali luminosi, chiamato perla di fata, nasca rigoglioso e forte.
Convinto di questa credenza, osservo il terreno retrostante... ma non scorgo nemmeno un petalo di quel falso fiore.
Una lacrima riga il mio viso.
Allora è proprio vero che tutto è perso...
Chiudo gli occhi.
Non importa dove mi portano le mie gambe... non ho paura di morire... ho solo paura di vivere.
All’improvviso non sento più i singhiozzi di Keitha.
Terrore.
Apro immediatamente gli occhi.
Eccola, davanti a me, sana e salva.
Spiro esausto.
Mi accorgo di essere nella cima di una collinetta...
Davanti a me una distesa d’erba e fiori contornata da un sottile bordo di montagne incappucciate di bianco.
A nord un fluente rigagnolo d’acqua, che da vicino non dovrebbe essere stato altro che un gorgogliante fiume in piena, luccica alla luce dell’alba e, al suo fianco, un piccolo lago funge da specchio argentato all’ormai luna scomparente.
Il primo raggio di sole sorge ad est; come un lama di pura energia, sembra trafiggere l’oscurità.
Tutto sembra irreale: i colori sono vivaci e iridescenti, pur essendo distante miglia e miglia sento il vivace gorgoglio del ruscello, annuso il profumo inebriante dei fiori, ascolto il vento infilarsi nelle chiome degli alberi...
Eppure dentro me comprendo che quell’irrealtà è solo la profonda realtà.
Non sento più il mio corpo, il suo peso, i suoi limiti... sono energia.
Non sono solo osservatore di quella meraviglia, ma sono parte di essa: sono quella distesa di fiori, quel ruscello, gli alberi, il cielo, il vento, ogni stelo d’erba. Sono parte del Tutto.
Sono speranza e amore, felicità e gioia, libertà e purezza.
Sono il creato e il Creatore.
Non sono definito, mi sento come un velo di energia colorata e brillante di tutte le sensazioni esistenti...
Nelle fibre del mio spirito ho tristezza e ricordi... ma sono in me solamente per completarmi... per
far si che la gioia e il presente esistano...
Perché  non c’è Luce senza Oscurità.
Non c’è Presente senza Passato...
Quel dolore, quella profonda disperazione mi hanno spinto a guardare dentro me, a trovare il significato della mia esistenza...
Ora sono dentro, sono diventato... il vero Io.
Ringrazio me stesso.
Sono unico all’Universo, e allo stesso tempo sono l’Universo.
È una sensazione che va oltre ogni limite, oltre ogni piacere e sensazione...
Ho compreso quello che dovevo comprendere, e ora posso ricongiungermi al mio corpo.
I colori ritornano ad essere normali, il mio corpo è ben definito, il profumo dei fiori se ne va, il gorgoglio del fiume si spegne e il vento non c’è più.
Ma so che per avere una cosa dobbiamo conquistarcela...
E quindi non resto qui, immobile, a piangere per aver perduto il profumo dei fiori o il rumore rassicurante del vento...
Non rimango qui a versare su me stesso lacrime inutili, perchè la vita procede, ma sono io a decidere come va avanti.
Perciò sorrido a Keitha e m’incammino dentro la vita, alla conquista dei miei sogni.
Ma prima guardo dietro di me... e scorgo un luminoso fiore blu.


Sun Soul

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