Mani ghiacciate e voglia di gridare.
Così è cominciata la mia occupazione.
Un freddo sole illuminava la mattina e il cielo terso guardava silenzioso: eravamo poco più di un centinaio di studenti.
Con striscioni e megafoni ci siamo diretti di fronte la scuola e in veloci minuti il nostro gruppo raggiunse i circa 4-500 protestanti.
Urla scaturite dalla rabbia, dalla voglia si esprimere e di dar sfogo alle ingiustizie riempivano l’aria con tono vivace.
Dopo venti minuti siamo riusciti ad entrare: il liceo era stato OCCUPATO!
La potenza che sentivo dentro quasi aveva la forza di sollevarmi da terra.
Ma, per farvi tenere i piedi per terra, vi dico subito che l’occupazione era in accordo con la preside, quindi figuriamoci se si trattava di una vera e propria occupazione partita del cuore degli studenti: magari.
Perciò, alla fin fine, possiamo parlare di un’autogestione, ottimamente riuscita, ma pur sempre una semplice autogestione.
Passata la mattinata partecipando a lezioni alternative (alcune veramente interessanti: come la conferenza sul nucleare),al pomeriggio ci siamo ritrovati un circa cento: un numero esiguo in confronto ai 1200 studenti che frequentano il mio liceo.
A dire la verità non c’erano attività pomeridiane programmate: ma tanto chi ci avrebbe partecipato?
Per farla breve anche il giorno dopo è successa più o meno la stessa cosa, con attività di mattina e di pomeriggio i soliti cento…
I cento che per allungare l’autogestione, almeno di un altro giorno (per informare, per dare un senso logico a quelle due giornate molto brevi) si sono fatti il mazzo inutilmente parlando prima con la preside e in seguito discutendo tra di loro.
E l’ombra degli altri studenti?
Neppure quella si vedeva.
E come potevamo pretendere e semplicemente desiderare continuare il tutto se non c’era gente che partecipava attivamente, che s’interessava, che si metteva in gioco?
Questo è stato il boccone amaro.
Perché in quelle due giornate di occupazione dentro e fuori di me sono successe cose strabilianti: superflue magari per qualcuno, ma in così poco tempo si era instaurato uno spirito (almeno tra noi, i soliti cento intendo) che più volte mi ha fatto venire la pelle d’oca!
E mi sono sentito utile, attivo per qualcosa in cui credevo e credo tutt’ora; mi sono sentito vicino a persone che pensavo superficiali ed ingenue; mi sono sentito forte e sicuro…
Ho respirato aria “pulita”!
Questa è stata la mia occupazione…
SunSoul